Qual è la differenza tra criocamera e criosauna? La Cryosuite prende sempre più piede come metodo per combattere molte condizioni e disturbi di tipo muscolare e dermatologico confermandosi un pilastro della medicina estetica contemporanea. Dagli albori, negli anni’80, la Cryosuite ha conosciuto notevoli evoluzioni di tipo tecnologico, passando dalla più “primitiva” criosauna all’attuale criocamera. Non si tratta di un progresso semplicemente formale e le differenze sono in realtà sostanziali. Andiamole a vedere insieme.
Criosauna: le caratteristiche principali
L’obiettivo della Cryosuite è quello di fare raggiungere al nostro corpo temperatura bassissime, anche intorno ai 100° sotto allo zero. Il modo più immediato necessita dell’azoto liquido: nella tradizionale criosauna l’utente si siede all’interno di grossi cilindri, lasciando fuori la testa, e viene circondato da azoto, con temperature che si aggirano intorno ai -150°. L’azoto è però pericoloso e bisogna indossare una mascherina, oltre che tenere libera la testa. In questo modo avviene anche una grossa dispersione del freddo generato, tant’è che gli sviluppi hanno portato all’invenzione della criocamera.
Criocamera: tutti i vantaggi
La criocamera si mostra fin da subito differente rispetto alla criosauna: trattasi infatti di una stanza chiusa nella quale l’utente entra per intero. Il freddo viene qui generato elettronicamente senza la presenza di azoto libero. Il rischio di esposizione al gas è così inesistente e la dispersione del calore praticamente nulla. A parità di durata, in quanto un trattamento dura 3 minuti in entrambi i casi, la criocamera ha effetti misurati decisamente superiori: una temperatura corporea mediamente inferiore di ben 10° e un aumento del 30% della stimolazione dell’ipotalamo. Quest’ultima è indice di vasodilatazione e produzione di vari agenti come il cortisolo con una potente azione antiinfiammatoria.
In caso di bisogno di Cryosuite sistemica, la criocamera ci permette allora di godere di tutti i benefici, non solo di quelli derivati dal semplice freddo, eliminando anche ogni rischio di esposizione all’azoto.